venerdì 1 luglio 2011

recupero dei benefici non dovuti: una misura di equità e giustizia

Uno dei temi fondamentali del welfare oggi è quello di garantire servizi e benefici a chi veramente ne ha diritto.
Col nuovo regolamento l'ARDSU coglie oggi due obiettivi importanti:

  • Pisa, Firenze e Siena seguiranno procedure uniche per gli accertamenti di veridicità di chi chiede i contributi per il diritto allo studio universitario; si tratta in questo caso di garantire parità di trattamento sui tre territori a tutti gli studenti borsisti, evitando che eventuali furbi e furbetti abbiano diversità di trattamento;
  • vengono coniugati insieme un principio di equilibrio (possibilità di correggere errore materiali nelle dichiarazioni) ed un principio di severità (mano ferma verso chi froda).


Di seguito il comunicato stampa sull'argomento.

Studenti vincitori di borsa di studio: migliori controlli sulle dichiarazioni

Approvato dal CdA del DSU Toscana il nuovo regolamento unitario


Giovedì 30 giugno il Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario ha approvato un nuovo regolamento per effettuare gli accertamenti di veridicità sulle autocertificazioni presentate dagli studenti vincitori di benefici economici e regolare le procedure di recupero crediti.
La delibera, approvata all’unanimità, unifica le procedure finora in corso presso le sedi DSU e complessivamente ottimizza gli strumenti per individuare gli eventuali casi di utilizzo non dovuto delle risorse del DSU da parte di non aventi diritto.
Le attività di controllo consistono nella verifica del possesso dei requisiti di merito e nella verifica di congruità tra il contenuto dell’autocertificazione presentata per richiedere benefici economici al DSU e la situazione economico-familiare rilevabile attraverso la consultazione delle banche dati dell’Agenzia delle Entrate, dell’Agenzia del Territorio, dell’INPS, nonché tramite eventuali verifiche richieste alla Guardia di Finanza competente per territorio.
Dichiarazioni non coerenti con la reale condizione economica e patrimoniale del nucleo familiare di appartenenza o il non possesso dei crediti necessari per l’ottenimento della borsa di studio faranno scattare la revoca (o la riduzione) dei benefici erogati ed il recupero delle somme indebitamente percepite nonché del valore monetario dei servizi fruiti gratuitamente; in caso di mancato rimborso si procederà al recupero coattivo dei crediti tramite una collaborazione con Equitalia, la società pubblica incaricata dell’attività di riscossione dei tributi.
Una significativa novità introdotta dal regolamento è la previsione di una sanzione per chi produce false dichiarazioni: infatti, in tali casi, oltre al recupero del beneficio concesso e alla segnalazione all’autorità competente, al trasgressore sarà comminata una sanzione pari al doppio del beneficio ingiustamente conseguito.
“Il nuovo regolamento del DSU Toscana coniuga un principio di equilibrio (correzione di eventuali anomalie ed irregolarità nelle domande) ed un principio di severità (sanzioni a chi produce false dichiarazioni e denuncia all'autorità competente), prevedendo il semplice recupero dei benefici concessi (e la non applicazione, quindi, della sanzione) nei casi diversi dalle false dichiarazioni -spiega il Presidente del DSU Toscana, Marco Moretti-. Ogni anno effettuiamo accertamenti su un elevato campione di studenti: è un’azione doverosa sia per garantire i benefici a coloro che veramente risultano in condizioni economiche disagiate, sia per produrre un effetto deterrente nei confronti dei potenziali trasgressori.”

Il procedimento di accertamento sui benefici erogati dal DSU Toscana interessa tutti gli studenti per quanto riguarda gli accertamenti relativi al merito ed un campione di studenti pari ad almeno il 25% degli idonei al beneficio per quanto concerne gli accertamenti sulla situazione economico-patrimoniale. Relativamente a quest’ultimo aspetto, per l’anno accademico 2010/11 in Toscana sono stati effettuati oltre 4.500 accertamenti su 11.000 borsisti, una percentuale pari al del 40% dei vincitori di borsa di studio e, complessivamente, sono stati riscontrati circa 270 casi che hanno portato alla revoca della borse di studio.

Firenze, 1 luglio 2011

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