venerdì 18 febbraio 2011

bilancio 2011: la mozione del CdA sulla situazione e le prospettive del DSU

...e questa è la mozione del CdA relativa al bilancio 2011


"Il Consiglio d'Amministrazione dell'Azienda per il Diritto allo Studio Universitario della Regione Toscana, su richiesta dei rappresentanti degli studenti, esprime la propria netta contrarietà nei confronti delle politiche di DSU di cui il governo nazionale si è fatto promotore nel corso degli ultimi anni. Alla deficitaria cura con cui il tema è stato trattato nel corso degli anni, con la mancanza di una adeguata normazione dei Livelli Essenziali di Prestazione da parte dello Stato e l'assenza di una rinnovata Legge Quadro che uniformasse le garanzie minime nel contesto nazionale, si è aggiunto un progressivo definanziamento che, unito ai tagli ai budget regionali imposti dal Decreto Legge 78/2010, rende estremamente precaria la possibilità stessa di erogare borse di studio – nella forma della quota monetaria e della quota di servizi di cui è espressione la Toscana - nel corso dei prossimi anni.

Parimenti, il Consiglio riconosce nelle disposizioni della legge 240/2010 un forte pericolo: la pratica sostituzione, “senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica”, del sistema delle borse di studio con un fondo nazionale per prestiti fiduciari finanziati da indefiniti “finanziamenti privati” tradisce, a nostro parere, lo spirito dell'art. 34 della Costituzione, che  garantisce “ai capaci e meritevoli seppur privi di mezzi” di assurgere ai gradi più alti degli studi. Lo strumento del prestito fiduciario deve mantenere connotazione facoltativa, in quanto slegato dall'analisi della condizione sociale ed economica di provenienza dello studente universitario.

In tal senso, il Consiglio ritiene ineludibile la necessità che la Regione Toscana,  che fonda il proprio sistema di garanzie all'accesso universale alla conoscenza sulla vasta attrattività di studenti non residenti, riconosca nel Diritto allo Studio una priorità della propria agenda politica, ponendo in essere i finanziamenti necessari e facendosi latore di tale istanza in seno alla Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome. Senza la previsione e la certezza di finanziamenti sul lungo periodo, s'impedisce non solo di concepire qualsiasi miglioramento di sistema, che certamente va reso più economico ed insieme efficiente, ma si rischia di far venire meno il concetto stesso di Diritto allo Studio.

I tagli al fondo integrativo statale per le borse di studio hanno spinto il Consiglio, senza il consenso studentesco, ad assumere decisioni difficili, quali quella dell’aumento della tariffa mensa a 3 €. e la compressione di alcuni servizi; queste decisioni hanno però consentito di preservare l’erogazione al 100% di tutte le borse di studio a tutti gli aventi diritto e di procedere all’indizione dei bandi per l’assunzione del personale. Il lavoro dei prossimi mesi sarà quello di rimodulare i servizi in maniera da cogliere gli obiettivi di:
  • omogeneizzazione sul territorio regionale in modo da garantire parità di condizioni tra gli studenti delle diverse sedi;
  • operare scelte in modo da coniugare il massimo livello di servizio sostenibile con l’efficienza, l’efficacia e l’economicità del modello organizzativo.

In questo contesto la prossima definizione da parte della Regione Toscana del Piano d'Indirizzo Generale Integrato è una occasione strategica di discussione e decisione sulle prospettive del Diritto allo Studio Universitario, gravemente ristrette dal definanziamento progressivo. Il Consiglio pertanto – insieme alla Regione Toscana - articolerà e promuoverà una discussione aperta a tutte i soggetti istituzionali e sociali, primi fra tutti gli studenti e le loro rappresentanze politiche.  L’obiettivo è quello di non arrivare ad una mera retrocessione sul profilo dell'offerta dei servizi continuando a sostenere le priorità regionali dell’erogazione delle borse di studio e della copertura dei posti letto per gli studenti, evitando di assumere come risposta all'attuale definanziamento il restringimento del concetto attuale di idoneità di reddito e di merito e la riproposizione di metodi di gestione inefficaci e particolarmente onerosi. 

Il Consiglio d'Amministrazione dell'Azienda per il Diritto allo Studio Universitario della Regione Toscana, nell'approvare il Bilancio di Previsione 2011 e il Piano d'Investimenti per il trienno 2001-2013, dà mandato alla Presidenza di rendere pubblica questa mozione, pubblicandola nell'Albo Pretorio del DSU Toscana e inviandola ai Rettori delle Università della Toscana; all'Assessorato regionale all'Istruzione, all'Università e al Diritto allo Studio; alla Presidenza della Giunta Regionale della Toscana; alla Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome; ai Sindaci delle città sedi di ateneo; al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca; alle Presidenze degli Enti Regionali per il DSU."

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